Anche le banche stringono la cinghia. Sembra strano, ma l’effetto credit crunch, ha portato gli istituti di credito ad innescare delle procedure per poter recuperare redditività; tutto questo a causa dei minori introiti dovuti ai prestiti e ai mutui che ormai sono sempre più merce rara.
L’Università Bocconi, ha fotografato, attraverso una ricerca, la spesa effettuata nel 2013 per il prelievo dagli sportelli automatici Bancomat. Secondo i dati emersi da questa ricerca, vi è stata una crescita del 5% e si è passati dai 2 euro di media, fino a 2,10. Anche le altre commissioni relative ai conti correnti bancari sono aumentate, oppure i costi che riguardano coloro che superano la soglia, andando in rosso. Per l’anno in corso, il 2014, secondo i dati dell’istituto di ricerche Prometeia, i prezzi tenderanno ancora ad aumentare.
Dunque, se la spesa media relativa al proprio conto corrente è aumentata nell’anno 2013, meglio non andrà per il 2014. Secondo i dati in possesso, in 12 mesi, i costi relativi al conto corrente di dicembre, che mette insieme le spese mensili, le commissioni e tutti gli oneri relativi alla chiusura, è aumentato del 5%, ovvero quattro volte l’inflazione attuale. Si è passati da 217,2 euro a 228,28 euro, secondo le proiezioni fatte dagli economisti della Bocconi su ben 10 conti correnti ordinari, di altrettante banche.
Se confrontiamo la situazione attuale, con quella di tre anni fa, allora la percentuale sale al 43%, alla luce dei 159 euro di spesa totali. Ciò che comunque ha fatto registrare un aumento sostanziale, circa il 20%, sono otto delle diciotto commissioni che si possono effettuare allo sportello. Da 2,5 euro si è passati a 3, per pagare una bolletta allo sportello, da 50 a 55 per il deposito di titoli, per chiedere i movimenti del conto corrente si è passati da 0,5 centesimi ad un euro; mentre il tasso passivo medio è aumentato dal 18% al 20%.