Quando si parla di intelligenza emotiva si indica un concetto particolare che è sorto intorno agli anni ’90 e che è stato approfondito dallo studioso di psicologia Goleman. Quest’ultimo ha anche scritto nel 1995 “Intelligenza emotiva” e secondo lui quest’ultima si basa su cinque pilastri fondamentali.
Intelligenza emotiva: che cos’è e quali sono le sue caratteristiche
Un concetto molto particolare in psicologia è la cosiddetta “intelligenza emotiva”, che consiste nell’utilizzare le proprie emozioni a proprio favore, cioè per cercare di raggiungere al meglio i propri obiettivi. Per far sì che i propri sentimenti e le proprie sensazioni non ostacolino il proprio cammino però si deve imparare a riconoscerli, ma anche a gestirli e soprattutto a capirne le cause. Per fare un esempio, una persona che soffre di scatti d’ira e impara a gestirli, sviluppa così il concetto dell’intelligenza collegata alle emozioni.
Se si riescono ad ascoltare le proprie emozioni, secondo Goleman ci sono più possibilità di raggiungere il pilastro dell’autocontrollo, che però non è l’unico da usare per arrivare a sviluppare il concetto in questione.
Gli altri pilastri
Per Goleman è importantissimo anche sviluppare una certa autoconsapevolezza, ovvero cercare di capire quali sono le emozioni che si provano e da cosa derivano. A questo però si deve anche aggiungere l’empatia, cioè la capacità di capire gli altri ascoltandoli ed evitando di giudicarli troppo presto, e la motivazione. A tutto ciò si aggiunge anche il fatto di saper gestire le proprie emozioni. Insomma, secondo Goleman, se si seguono tutti questi fattori e se si riesce a sviluppare tutte queste abilità, si riusciranno a raggiungere più velocemente anche i propri obiettivi. Se invece il soggetto si lascia bloccare dalle proprie emozioni, potrebbero verificarsi delle problematiche, come conflitti con gli altri ma anche con se stessi. I pilastri di Goleman possono essere sviluppati da tutti, ma ci vuole del tempo.