Il Coronavirus preoccupa sempre di più, anche perché proprio negli ultimi giorni i casi sono in aumento. Oltre a questo però c’è una parte degli studiosi che sostiene che il virus sia mutato, o meglio la sua carica virale. C’è in effetti una netta differenza tra la situazione attuale e quella durante l’emergenza. Sebbene i casi siano in netto aumento, tuttavia non c’è la stessa problematica di marzo e aprile scorsi. Questo è proprio dovuto alle caratteristiche dell’epidemia, che stanno cambiando.
Coronavirus: gli effetti attuali sono diversi
Il Coronavirus lascia perplessi molti studiosi, perché sebbene siano mesi che ormai ha colpito il mondo, tuttavia lascia molti dubbi. Non si conoscono le sue origini, non si capisce come limitarne gli effetti e non si ha una cura efficiente. Per ora ci sono diversi vaccini in via di sperimentazione e solo alcuni farmaci sembrano arginare i danni. Il problema però è che i casi sono in aumento. Nonostante questo, c’è un gruppo di studiosi che raccomanda di non allarmarsi perché il virus è mutato. Per essere precisi, ad essere mutata è la sua carica virale. In effetti sembrerebbe più contagioso, ma nello stesso tempo meno mortale e meno grave. In più la pandemia non sta cambiando solo da questo punta di vista.
Gli altri cambiamenti
Gli studiosi, tramite analisi statistiche, si sono resi conto che ad essere cambiata è anche l’età media dei contagiati. Se durante i mesi passati, soprattutto marzo e aprile erano gli anziani, ora i giovani sono colpiti. L’età media in effetti è intorno ai 44 anni di età. Nonostante questo, ci sono sempre più asintomatici e gli effetti del Coronavirus sono quasi sempre invisibili. Sebbene infatti il numero di casi sia salito e abbia raggiunto gli stessi numeri di maggio, le terapie intensive sono ancora con pochi casi. Di conseguenza la situazione sembrerebbe più positiva, ma mai abbassare la guardia, anche perché il Covid continua la sua corsa.