Con settanta opere la Pop-Art italiana è in mostra alla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Trasteverolo (Parma) dal 10 settembre all’11 dicembre 2016. Il titolo della mostra è Italia pop, l’arte negli anni del boom ed è curata da Stefano Roffi e Walter Guadagnini.
La mostra riguarderà una pop art tutta italiana, in armonia con le correnti artistiche futuriste e pop degli anni migliori che si affermavano in tutto il mondo, ma unica nel suo genere per quanto riguarda l’autonomia linguistica rispetto ai modelli americani ed europei del tempo.
Le opere più importanti della mostra sono forse Piazza Italia di Giorgio De Chirico e Sacco di Alberto Burri due opere che affermano l’approccio italiano alla contemporaneità, alla forma e al soggetto. Ma ci saranno anche opere che la critica ha definito “metafisiche” come quelle di Mario Schifano e Tano Festa o Giacomo Balla, che verrà esplicitamente omaggiato alla mostra.
Ci saranno anche opere dei vari precursori del linguaggio artistico pop del secondo dopoguerra, gli anni cioè del così detto paesaggio vivo, come Gianni Bertini, Enrico Baj, Mimmo Rotella e Fabio Mauri, che hanno saputo cogliere la forma e il linguaggio artistico degli anni ’50 del Novecento, periodo artistico e storico in cui si sono esibiti al meglio e che vanno in parallelo con opere dei neo-dadaisti e del Nouveau Realism degli artisti francesi.
Verso la fine degli ani ’50 troviamo artisti come Renato Mambor e Gianfranco Baruchello, che hanno espresso al meglio i temi dello schermo e dell’oggettualità della pittura, ponendo le basi della stagione d’oro della Pop-Art italiana degli anni 1960 e 1966.
E proprio negli anni ’60 sorge un periodo artistico che coinvolgerà tuta l’Italia e che troverà maggior affermazione, in particolare, a Roma e a Milano, ma anche Torino e Firenze.
La mostra si conclude con l’arte della cultura di massa che nacque a partire dagli anni ’70 del Novecento e che trovò massimi rappresentanti in Schifano, Angeli e Bertini.