The breakfast club – Recensione

Nel settembre del 1985 (febbraio negli Stati Uniti) usciva nelle sale cinematografiche il film The breakfast club, con Molly Ringwald ed Emilio Esyevez, diretto da John Hughes.

In una scuola americana un gruppo di ragazzi sono costretti a trascorrere un intero pomeriggio in punizione nella palestra del liceo. Hanno caratteri diversi e anche problemi diversi, ma alla fine riescono a coagularsi e formare un gruppo molto affiatato, all’interno del quale si confidano e cercano di risolvere i loro problemi. Da non perdere.

Il film The breakfast club, appena uscito negli anni ’80, è subito diventato un cult. Gli attori che hanno partecipato al film ottennero, all’epoca, un successo straordinario. Si tratta di Emilio Estevez (il tipo atletico), Ally Sheedy (la ragazza dark-problematica), Anthony Michael Hall (il giovane secchione), Molly Ringwald (la ragazza un pò snob coi capelli rossi) e Judd Nelson (il teppista anni ’80). Una serie di personaggi che hanno rappresentato, nel film, gli stereotipi dei ragazzi degli anni ’80, la così detta “generazione x”, in quanto non si riusciva ad inquadrare bene quale sarebbe stato il futuro dei giovani di allora, nati dopo la Seconda Guerra Mondiale e quindi insicuri, senza ideali precisi, in una società che non aveva più bisogno di braccia per la ricostruzione post-bellica e quindi lasciava i giovani soli, senza il bisogno di guidarli verso una meta. La gioventù anni ’80 è così cresciuta insicura, problematica, quasi disadattata. E questo è proprio il tema affrontato nel film.

La pellicola è diretta da John Hughes e prodotta dalla Universal Pictures. Ottimi i dialoghi che enfatizzano ancora di più l’insicurezza dei protagonisti.

Il film è stato girato a Chicago. La regia è condotta bene, sia nelle inquadrature interne che in quelle esterne. Il regista John Hughes ha diretto diversi film cult degli anni ’80, tra cui ricordiamo La donna esplosiva (1985) e Una pazza giornata di vacanza (1986).