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L’anno del dragone – Recensione

L’anno del dragone – Recensione

Nel 1985 usciva al cinema L’anno del dragone. Il film affronta la storia di un detective che riceve l’incarico di indagare a Chinatown a New York contro un boss della malavita cinese che, tra l’altro, fa affari di droga anche con la Mafia italoamericana.

A New York il detective Stanley White riceve l’incarico di indagare nel quartiere cinese (Chinatown). Qui vi è la malavita cinese che conduce affari riguardo alla droga e la polizia non interviene, in quanto c’è una sorta di accordo tacito fra la polizia e la criminalità che copre tutto. A Chinatown c’è anche la malavita italiana. Ma quando White viene di nuovo incaricato di indagare succedono cose incredibili.

Il regista è il grande Michael Cimino. Nel film c’è Mickey Rourke nella parte del detective White. Cimino era un regista specializzato in storie drammatiche e poliziesche. Aveva già diretto diversi film con Clint Eastwood e Robert De Niro, come Una calibro 20 per lo specialista (1974) e Il cacciatore (1978). Rourke è famoso anche per altri film, tra cui il mitico 9 settimane e 1/2.

La produzione del film è della De Laurentiis in collaborazione con la Metro Goldwyn Mayers. Il film è stato girato fra Toronto (Canada) e gli Stati Uniti.

Il tema del film potrebbe sembrare la vendetta, ma in realtà è forse più profondo. Nella pellicola si affronta il tema della lealtà. E quando la lealtà viene ferita le regole del gioco si capovolgono e comincia la guerra. Nel film si incontrano diversi stereotipi della vita di strada: spacciatori, teppisti, ecc.

Michael Cimino (New York, 3 febbraio 1939, Beverly Hills, Los Angeles, California, 2 lugli 2016) è stato un regista e appassionato d’arte americano (di origine italiana). Con i suoi film ha trovato il grande successo di pubblico e critica. l’unica nota stonata della sua carriera è stato il fiasco del film I cancelli del cielo (1980), col quale la United Artists fallì.

 

 

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