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A Savona la procura anti-terrorismo ha arrestato due marocchini e ne ha denunciato un terzo nell’ambito di un’inchiesta anti-terrorismo. Si tratta di tre marocchini in età compresa fra i 27 e i 44 anni che si trovavano in Italia da diversi anni e che avevano precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni personali.
L’indagine parte dalla segnalazione di una ragazza savonese che ha ricevuto un messaggio sul suo cellulare inviato da un contatto non presente fra i suoi e proveniente dal Marocco. La Procura Distrettuale Anti-terrorismo di Genova sta indagando su segnalazione della Polizia Postale.
Nell’immagine del profilo whattsapp della ragazza savonese c’era una foto di una ragazza marocchina con un mitra in mano e in posizione di tiro. La ragazza di Savona ha subito avvertito la Polizia Postale e denunciato il fatto.
La ragazza italiana aveva prestato, tempo fa, il suo cellulare ad un marocchino che glielo avrebbe chiesto per cercare di contattare la sua famiglia in Marocco. Dopo diverse indagini della Polizia Postale, con la collaborazione del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, si è scoperto che esisteva una fitta rete di contatti fra individui possibilmente attivi per conto dell’ISIS.
La Procura Distrettuale Anti-terrorismo di Genova ha emesso dei mandati di perquisizione nelle case dei tre marocchini, dove sono stati trovati dei telefoni cellulari che ora saranno sottoposti ad ulteriori e più specifiche indagini.
Nei cellulari ci sarebbero profili in lingua araba. Trovata anche cocaina, dei bilancini insieme a 5 mila euro in contanti e dei documenti di identità italiani, non rubati, che probabilmente legherebbero gli indagati a d un possibile spaccio di droga in Italia.
L’operazione è parte di una più grande indagine sorta nel giugno del 2014 da parte della Procura Distrettuale Anti-terrorismo di Genova che sta indagando, da allora, su sospette attività in Italia da parte dello Stato Islamico.
