Turchia: si teme il coinvolgimento di altre nazioni

Il Presidente turco Erdogan ha affermato che forse ci sarebbero altre nazioni dietro al golpe fallito in Turchia. Si sono tenuti 10 mila arresti e Recep Erdogan promette un nuovo giro di vite. Si è tenuto ad Ankara un consiglio speciale di cinque ore in cui si sono decise misure straordinarie dopo il golpe fallito. Molti dipendenti pubblici (giornalisti, professori di liceo e università, giudici, ecc.) sono stati arrestati. La Germania, nella persona della Cancelliera Angela Merkel, ha affermato che non bisogna limitare i diritti democratici. Sulla stessa posizione anche Barack Obama in rappresentanza degli Stati Uniti, che in una telefonata ha parlato con Erdogan.

Intanto il Presidente turco afferma in un’intervista ad Al Jazeera che potrebbero esserci altri Paesi coinvolti nel tentato golpe. Sono già avvenuti molti arresti, ma il leader turco ha affermato che erano già previsti da tempo, per questo sono avvenuti così presto. Il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha deciso di attuare uno stato di emergenza della durata di tre mesi. Secondo Erdogan la pena di morte dovrà essere approvata e se il Parlamento turco la voterà, il leader la approverà, nonostante le proteste dell’Unione Europea. Erdogan ha detto che per 50 ani la Turchia ha chiesto all’UE di entrare e non ha mai ricevuto risposta, mentre ad altri Paesi veniva concesso. Il leader turco ha ribadito che potrebbero esserci altri Paesi coinvolti nel tentato colpo di Stato.

Intanto sono stati arrestati anche due giudici della corte costituzionale turca. Altri 262 giudici militari sono stati sospesi dal servizio. E’ probabile quindi la nomina di altri giudici più fedeli a Erdogan, che puniranno i golpisti senza esitare. Sono state chiuse 24 tv e radio che facevano propaganda contro Erdogan e a favore del golpe. Il vice capo della polizia di Gudul (Ankara), identificato come Mutlu, si è suicidato con un colpo di pistola alla tempia dopo essere stato sospeso dal servizio. Tutto questo ha provocato la svalutazione della lira turca, scesa ai minimi storici.