Una valigia abbandonata in strada a Nizza ha fatto scattare un nuovo allarme. La polizia, recatasi sul posto sta cercando di far brillare l’ordigno per evitare il peggio.
A trovare la valigia sono stati alcuni poliziotti che hanno subito avvertito le autorità. Sono poi arrivati gli artificieri per far esplodere l’oggetto sospetto.
Intanto gli arrestati, quattro uomini e una donna di 42 anni, vengono interrogati in queste ore dalla polizia francese e compariranno oggi davanti ai giudici dell’antiterrorismo per fare chiarezza sull’accaduto e per stabilire che rapporti i cinque arrestati abbiano avuto con Mohamed Bouhlel, il killer della Promenade des Anglais. Un sesto arrestato, un uomo di 38 anni, è stato rilasciato martedì notte.
Gli arrestati avrebbero dato supporto logistico al terrorista tunisino, procurandogli anche la pistola con cui avrebbe commesso il massacro. Vengono interrogati in questi giorni dalla SDAT: Sous Direction Anti-Terroriste.
Il Ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha deciso di aprire un’inchiesta per stabilire eventuali responsabilità, dopo le accuse di sicurezza insufficiente durante la festa del 14 luglio, da parte delle autorità locali di Nizza. Secondo un giornale, il quotidiano Liberation, ci sarebbe stata una sola auto della polizia a presidiare la Promenade des Anglais la sera dell’attentato. Una sola auto della polizia sbarrava l’ingresso alla Promenade, nel punto in cui è entrato il camion di Mohamed Bouhlel per commettere la strage, ma il Ministro Cazeneuve smentisce tutto ciò. Il Ministro afferma che la polizia nazionale aveva dato il cambio a quella municipale così come previsto, senza alcun ritardo o inosservanza.
Quattro delle sei salme italiane sono tornate in patria e il Presidente della Repubblica Sergio Matarella ha accolto i corpi delle vittime all’aeroporto di Malpensa. L’aereo militare atterrato alle 17,15 ha riportato in Italia i due coniugi di Voghera Angelo D’Agostino e Gianna Muset, Mario Casati e Maria Grazia Ascoli. Manca solo la salma di Carla Gaveglio, rimasta a Nizza perchè la figlia ha bisogno di cure ed è ancora ricoverata.