Nata a Roma il 9 marzo 1955 Francesca Rivelli (in arte Ornella Muti) è una famosissima e amatissima attrice italiana. Ha avuto due matrimoni: il primo con Alessio Orano dal 1975 al 1981 e il secondo con Federico Fachinetti dal 1988 al 1996. Figlia di padre napoletano e madre tedesca, ha frequentato la Deutsche Schule Rom (Scuola Germanica di Roma). La madre, Ilse Renate Krause, è un’artista tedesca di origine estone.
Il primo lavoro recitativo di Ornella Muti risale al 1970 in La moglie più bella di Damiano Damiani. Seguono Un solo grande amore (1972), Fiorina la vacca (1972), Romanzo popolare (1974) di Mario Monicelli, Primo amore (1978), Flash Gordon (1980), con il quale comincia il successo internazionale della Muti, Il bisbetico domato (1980) con Adriano Celentano, Storie di ordinaria follia (1981), Un povero ricco (1983), Casanova (1987), Io e mia sorella (1987), Le ragioni del cuore (1989) con Carlo Verdone, Stasera a casa di Alice (1990) di nuovo con Verdone, Oscar – un fidanzato per due figlie (1991) con Sylvester Stallone, Il conte Max (1991) con Christian De Sica, Compromesso d’amore (1995), sino agli ultimi Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (2004), Cartoline da Roma (2008), e il classico di Woody Allen To Rome with love (2012).
Ha avuto una figlia, Naike Rivelli, dalla relazione avvenuta nel 1974 con il produttore spagnolo Josè Luis Bermudes De Castro.
Attrice girovaga (ha affermato in un’intervista televisiva che le piace viaggiare perchè lo ha imparato dalla madre artista), Ornella Muti ha avuto esperienze lavorative tra Roma, la Francia e gli Stati Uniti, dove ha girato diversi film con grandi attori e ottenuto un discreto successo. E’ un’attrice molto romantica, molto sensuale e ovviamente molto bella, ma fatta di una bellezza tenera, quasi eterea, che fa venire in mente tutta la nostalgia dei tempi passati, nostalgia che talvolta accompagna le performances della Muti. Con i suoi grandi occhi verdi ha stregato generazioni di italiani che non vedono l’ora di incontrarla per chiederle un autografo.