Tele di Cezanne, Van Gogh e persino la lettera con cui Cristoforo Colombo annunciava la scoperta del Nuovo Mondo. Ed ancora, un dipinto di Bacco e un’opera di Amedeo Modigliani.
I Carabinieri hanno svelato i loro tesori nella mostra “L’Arma per l’Arte e la Legalità” al’interno della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a partire dal 30 ottobre 2016.
Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha spiegato, durante la presentazione, che si tratta di una mostra straordinaria. Alcune di queste opere furono smarrite e poi ritrovate dall’Arma dei Carabinieri. Il Ministro ha anche auspicato l’apertura di un museo delle opere smarrite e ritrovate.
Le opere sono circa 210 e sono datate a partire dal VII secolo a. C., così ha affermato il il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tulio Del Sette, che ha anche sottolineato la collaborazione con l’Università, la Direzione Nazionale dei Musei e la Galleria Nazionale dell’Arte Antica di Palazzo Barberini.
Alla mostra hanno collaborato anche il Mibact e l’Università di Roma Tre. Il direttore generale dei Musei, Ugo Soragni, ha affermato che si tratta di una mostra che fa capire anche la tragicità dei furti al patrimonio artistico nazionale
Fanno parte della mostra anche 430 beni nuragici recuperati in Svizzera e 5 sculture di legno recuperate a Torino. C’è anche una parete che attende delle opere rubate al museo di Castelvecchio a Verona.
I furti di opere d’arte produce un giro d’affari illegale di 6 miliardi di euro in Italia ogni anno. Tali furti, oltre ad essere un oltraggio all’arte, costituiscono anche un atto vandalico alla comunità, in quanto la privano di opere di grande valore affettivo, prima che economico. Il caso più eclatante di furto d’arte fu quello della Natività di Caravaggio rubata dal museo di Palermo nel 1969 e mai più ritrovata. Si confida però nell’opera dell’Arma dei Carabinieri per un ritrovamento futuro.