Esce il 26 agosto in Italia una commedia intitolata The intervention. La regista Clea DuVall, che vedremo qui in veste anche di attrice, porta nelle sale una storia abbastanza originale.
Quattro coppie prendono parte ad un week-end insieme facendo un viaggio che poi si accorgeranno sarà stato organizzato al solo scopo di terapia di gruppo.
Nel film troviamo l’attrice e regista Clea DuVall insieme a Cobie Smulders, Natasha Lyonne e Melanie Lynskey. La regista del film ha già recitato in passato in Argo (2012) di Ben Affleck. La troviamo anche in Ragazze interrotte (1998) e 21 grammi – il peso dell’anima (2003).
L’attrice canadese Cobie Smulders è diventata famosa con telefilm come Tru calling (2003) e Smalville (2004) oltre ad aver fatto la parte dell’agente Maria Hill in Avengers (2012), Capitan America: Winter soldier (2014) e Avengers: age of Ultron (2015). La stessa parte ha ripreso nel telefilm Agents of S. H. I. E. L. D.
Natasha Lyone l’abbiamo vista in But I’m a cheerleader (1999), American pie (1999) e American pie 2 (2001), Scary movie 2 (2001), Blade trinity (2005) e American pie: ancora insieme (2012).
L’attrice australiana Melanie Lynskey l’abbiamo vista in But I’m a cheerleader (1999) insieme a Natasha Lyonne, Le ragazze del Coyote Ugly (2000), Flags of our fathers (2006) diretta da Clint Eastwood, The informant (2009) con Matt Damon e Noi siamo infinito (2012).
Questa commedia drammatica sembra giocare intorno al concetto di terapia di coppia, partendo da un semplice viaggio tra amici per poi sfociare in ciò che alla fine si rivela: una terapia ordita apposta per cercare di risolvere i problemi di coppia dei vari protagonisti, puntando l’accento sul’effetto sorpresa come variante dei soliti film drammatici/commedia già visti (e quindi ripetitivi) in passato. Non manca la comicità che si mischia però a un genere drammatico forse non voluto dalla regista, che però, senza farlo apposta, ha colto nel segno regalandoci un film gradevole ma anche impegnato, mai pesante proprio grazie alla comicità che “spezza” di tanto in tanto la narrazione, non appesantendo troppo la storia.