Piazza Affari ha chiuso un’altra seduta in rosso, un nuovo calo dell’1,74 per cento, il dato peggiore oggi rispetto alle altre borse europee, in flessione tutte al di sotto mediamente dell’1 per cento.
Crolla il titolo MPS dopo la missiva arrivata alla banca senese da parte della Banca Centrale Europea, tramite cui si richiede una ampia riduzione delle sofferenze lorde.
MPS a fine giornata ha lasciato sul terreno il 13,99 per cento, per una capitalizzazione che scende al di sotto del miliardo di euro, pari a 981 milioni di euro.
La lettera inviata dalla Banca centrale europea “invita” l’istituto italiano alla cessione di quasi 10 miliardi di sofferenze nette entro il 2018, rendendo pertanto più concreto l’avvicinarsi di una nuova ricapitalizzazione.
Male comunque tutto il settore bancario a Milano, con Unicredit in flessione del 3,63 per cento. Il nuovo amministratore delegato Jean Pierre Mustier sta pensando ad un aumento di capitale compreso tra 4 miliardi e i 9 miliardi di euro.
Banco Popolare ha perso il 3,95 per cento, BPER il 6,12 per cento, la Popolare di Milano l’1,12 per cento e Intesa il 3 per cento.
Secondo gli analisti la Brexit sta facendo riaffiorare una serie di timori del mercato verso le banche italiane e dunque gli istituti maggiormente appesantiti dalle sofferenze sono quelli che risultano maggiormente coinvolti.
Per quanto riguarda gli altri titoli, da segnalare anche il forte calo degli industriali, con Fca in flessione del 4,55 per cento e Cnh dell’1,54 per cento.
Male anche Exor, la holding della famiglia Agnelli che perde il 4,1 per cento.
Con riferimento ai titoli in territorio positivo sul listino di Milano, si segnalano Saipem in crescita del 3,38 per cento, Ferragamo in rialzo dell’1,2 per cento, A2a con un incremento dello 0,93 per cento ed Rcs in progressione del 2,03 per cento.
In evidenza i titoli Zucchi (+25 per cento ), Mondadori (+9,15 per cento) e Italmobiliare (+9,97 per cento).