La riapertura della Borsa di Atene, dopo cinque settimane di stop forzato, non è stata delle migliori. L’Athens Exchange Stock Marcket è infatti subito crollato fino a toccare il -23 per cento, il peggiore calo di sempre in una sola giornata.
La Banca nazionale di Grecia, principale istituto di credito del Paese, ha registrato perdite fino il 30 per cento. Tutto è comunque andato come avevano previsto gli analisti, con un crollo della Borsa di Atene stimato in apertura intorno al 20 per cento. Con il trascorrere delle ore, la situazione sulla piazza ellenica è leggermente migliorata ed a metà giornata l’indice principale segnava un calo del 16 per cento.
Le cinque settimane di chiusura forzata della Borsa di Atene rappresentano comunque il più lungo lasso di tempo di chiusura del mercato azionario della Grecia dai lontani anni Settanta.
Al momento comunque le altre Borse del Vecchio Continente stanno reggendo all’inpatto del crollo greco piuttosto bene: Milano segna un rialzo dello 0,71 per cento, Francoforte cresce dell’1,1 per cento, Parigi segna un incremento dello 0,72 per cento, Londra si segnala per un +0,07 per cento mentre Madrid cresce dello 0,83 per cento.
Hanno invece chiuso in rosso le principali borse asiatiche a seguito dei timori per un ulteriore rallentamento dell’economia cinese, anche sulla scia del crollo record per l’attività manifatturiera, sceso nel mese di luglio a 30,2 rispetto al 46,9 di giugno.
La riapertura dei mercati in Grecia è state decisa con un decreto dal ministero delle Finanze che impone una serie di limitazioni. Ad esempio gli investitori del posto potranno acquistare azioni, obbligazioni, derivati soltanto se utilizzeranno denaro nuovo come fondi trasferiti all’estero, depositi in contanti e profitti ricavati dalla vendita di azioni future.
Gli investitori stranieri non hanno invece alcuna restrizione: l’unica condizione è di essere stati già attivi nel mercato prima dei controlli sui capitali introdotti nello scorso mese di giugno.