Telecom Italia ha comunicato ai sindacati fino a un massimo di 1.700 esuberi sul totale di 53.000 dipendenti del gruppo nel nostro paese. Una notizia che è stata confermata dal ministero dello Sviluppo economico dopo l’incontro di oggi con i rappresentanti di Telecom e con i sindacati dei lavoratori.
Nel comunicato del ministero viene infatti riportato testualmente che ‘l’azienda ha illustrato il programma che prevede la riduzione degli organici nelle aeree di staff e in altri segmenti produttivi per un massimo di 1.700 addetti. Inoltre è stata evidenziata la necessità di intervenire sui costi aziendali di alcune attività tra cui quella dei call center’. Più in dettaglio gli esuberi saranno 1.200 ne comparto dello staff, 150 nella unità open access, 150 in quello ex servizio 12 e 200 nel settore IT.
Salvo Ugliarolo, segretario generale Uilcom, ha sottolineato che Telecom ha annunciato 1.700 esuberi e l’intenzione di portare a compimento il “progetto di societarizzazione dei call center”. È stato infatti costituita la Telecom Caring in cui andranno a confluire circa 9.000 unità dei 53.000 dipendenti italiani. Un progetto a cui la Uilcom però si dichiara apertamente contraria.
Telecom in passato ha più volte evidenziato di aver impellente necessità di assumere circa 3.000 figure professionali, soprattutto in qualità di ingegneri. I contratti di solidarietà difensiva (la riduzione dell’orario di lavoro dei dipendenti), utilizzati da Telecom fino ad aprile, è stato deciso all’epoca per evitare i licenziamenti. In base a quanto reso noto da Ugliarolo, nelle bozze dei decreti non è prevista alcuna nuova tipologia di contratto di solidarietà.
Un prossimo incontro tra i sindacati e l’azienda è in programma per prossimo 29 luglio al Ministero dello sviluppo economico. Dopo questo vertice si disporranno di più dettagliate notizie su come intenderà muoversi il colosso delle telecomunicazioni italiano.