Una discarica infinita: venticinque ettari, due milioni di metri cubi di rifiuti; questa l’agghiacciante scoperta compiuta nell’area ex Pozzi Ginori, tra Sparanise e Calvi Risorta (Caserta).
«È probabilmente la discarica sotterranea più grande d’Europa con un’estensione di circa 25 ettari e un volume di 2 milioni di metri cubi di rifiuti», lo ha affermato il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Sergio Costa.
Il sopralluogo, cominciato lo scorso venerdì, è stato effettuato con i mezzi del Genio Militare ed è coordinato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
L’indagine della Forestale era partita circa un anno fa in seguito alla denuncia di due giornalisti del posto; sulla zona erano arrivate anche le telecamere di Striscia La Notizia e del popolare reporter Luca Abete.
Ora i pm di Santa Maria Capua a Vetere ipotizzano il reato di disastro ambientale a carico di dieci persone, in particolare proprietari dei terreni, iscritti nel registro degli indagati. Su tutto, di nuovo, l’ombra del clan dei Casalesi.
Quello che sta venendo fuori dagli scavi dell’ex Pozzi Ginori è un’autentica miniera dei veleni: fusti deteriorati contenenti solventi, vernici e tracce di idrocarburi, plastica lavorata dalle industrie, buste con Pvc. Il terreno è variamente colorato, con particolari tracce rosse, azzurre e grigio. La profondità complessiva dell’immondizia intombata è addirittura di 8-9 metri: qualcosa di spaventoso.
Dalla Procura di Santa Maria Capua a Vetere fanno sapere che ci vorranno anni per quantificare i danni. Una cosa è certa: gli inquirenti, che rispondono al procuratore aggiunto Raffaella Capasso, hanno ritrovato dei sacchi riportanti le seguenti scritte: “politilene/riblene”, “pliolite/Good Year chimica Division”, “Basf”, “Eltex”.
Sono stati rinvenuti inoltre altri quattro fusti di cui uno riportante la scritta “Pozzi vernici”. Domani arriveranno i tecnici dell’Ingv per ulteriori analisi sul terreno.
Per domani il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha convocato per domani al Ministero una riunione urgente: presenti il Corpo Forestale dello Stato, il Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e le strutture tecniche del Dicastero. Galletti ha già incaricato Corpo Forestale e Carabinieri di compiere immediate e dettagliate verifiche sull’inquinamento ambientale delle aree interessate.