Lo storico produttore di armi, fornitore di carabine e fucili M16 all’esercito americano, si arrende dopo 179 anni e richiede il Chapter 11.
Colt Defence, storico produttore di armi e fornitore degli Usa, dice addio dopo 179 anni e richiede il celebre Chapter 11, ovvero fa domanda di bancarotta assistita.
Colt è anche in vendita con una base d’asta a partire da zero dollari, con le prime offerte previste in arrivo dal prossimo mese di agosto.
Per adesso si è fatta avanti soltanto Sciens Capital Management, disponibile ad acquistare Colt accollandosi 105 milioni di dollari di debito esistente e 20 milioni di dollari derivanti da nuovi prestiti.
La bancarotta permetterà alla società di ristrutturarsi, un piano che consentirà a Colt di ripulire il bilancio, nel rispetto di tutti gli obblighi nei confronti di clienti, venditori e fornitori.
I motivi del crollo da parte di Colt è stato il cambio della domanda di fucili sportivi e di pistole a cui si sono aggiunti i ritardi nelle vendite attese da parte del governo americano e anche all’estero.
La società è in grave difficoltà dallo scorso mese di novembre, quando ha preso un prestito da 70 milioni di dollari da Morgan Stanley per pagare soltanto gli interessi. I vertici hanno provato a ristrutturarsi prima di portale i libri in tribunale ma senza riuscire nell’intento.
Ricordiamo che soltanto pochi anni dopo la sua nascita, l’azienda si trovo in difficoltà e fu costretta a chiudere il suo primo impianto. Fu proprio Samuel Colt il protagonista nel disegnare la celebre revolver Walker, che ebbe tanto successo tanto da permettergli di aprire nuovi stabilimenti in tutto il territorio americano e divenire tra gli uomini più ricchi degli Stati Uniti. Tempi ormai parte del lontano passato ma dal cui esempio oggi la storica società cerca di ripartire, anche se sarà un processo che si preannuncia molto lungo.