Un viaggio tra i grandi libri in nove incontri speciali e in compagnia di alcune celebrità della musica e del giornalismo, del cinema e della letteratura odierna. A fare da trait d’union un conduttore – o come lui si professa “ascoltatore” – unico: l’attore del momento Stefano Accorsi, reduce dallo straordinario successo della serie televisiva “1992” in onda su Sky.
E proprio Sky Arte manderà in prima serata dall’11 maggio e per i successivi lunedì alle 21.10 le puntate di ‘Parole che restano’. Primo appuntamento con Mimmo Paladino e ‘Lo cunto de li cunti’ di Giambattusta Basile.
L’attore bolognese ha presentato ieri al teatro La Pergola di Firenze in compagnia dei due co-ideatori Marco Balsamo e Marco Giorgetti, con cui Accorsi ha lavorato all’ambizioso e innovativo progetto.
Nel nuovo format targato Sky Accorsi incontrerà tra gli altri Paolo Fresu, con cui parlerà di Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu e Oscar Farinetti, con La malora di Beffe Fenoglio. Il palinsesto prevede altri interessanti incontri-letture con altri personaggi: Andrea Camilleri, Carmen Consoli, Ferruccio De Bortoli, Paolo Virzì, Mario Martone, Maria Giulia Crespi.
Il direttore di Sky Arte HD, Roberto Pisoni, ha accolto positivamente il nuovo programma del canale Sky: «Fare un programma sui libri è sempre una sorta di utopia per la tv. Alla fine con ‘Parole che restano’ è venuta fuori una cosa originale».
‘Parole che restano’ sarà comunque una grande occasione per riscoprire capolavori più o meno sconosciuti della letteratura italiana, che meritano di essere ricordati al pari di tanti altri.
E lo stesso Accorsi, grande lettore, ha dichiarato: «La coscienza di Zeno di Italo Svevo mi ha segnato la vita, e mi ha fatto capire anche delle cose su di me; ho tanti libri sul comodino e in questo periodo sto leggendo Todo modo di Sciascia».
L’obiettivo per l’attore è di avere tra i protagonisti del suo protagonista Jovanotti: «mi piacerebbe sapere qual è il libro che gli ha segnato la vita». Un modo per allargare ulteriormente la coscienza sulla nostra letteratura, servendosi del grande schermo.