Italicum, primo voto alla Camera. Almeno 50 deputati di Area riformista, la corrente del Pd con a capo Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, daranno il loro sì alla fiducia sulla legge elettorale.
I dissidenti si spaccano pertanto a loro volta e la minoranza perde peso nella battaglia in parlamento sull’Italicum. Un documento, annunciato Matteo Mauri, ha infatti definito la fiducia un “errore” anche che “se non passa il governo cade e sarebbe da irresponsabili non votarla”.
È in corso proprio ora la prima chiamata per il primo voto di fiducia. Non parteciperanno al voto gli ex segretari Pierluigi Bersani e Guglielmo Epifani, l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, Rosy Bindi, Gianni Cuperlo e Alfredo D’Attorre.
Non voterà la fiducia anche Nunzia De Girolamo, ex capogruppo del Nuovo Centrodestra.
Ricordiamo che per l’approvazione della fiducia non occorre la maggioranza assoluta, ma soltanto quella relativa.
Nel documento diffuso dalla minoranza del Pd si legge: “Le prove muscolari non portano lontano. Chiunque le faccia. Non votare la fiducia non è una dimostrazione di coraggio. È una scelta politica. E la nostra scelta è sempre, coerentemente, invece quella di migliorare i provvedimenti e costruire le condizioni del dialogo e dell’unità nel Pd. In modo ostinato. Contro gli estremisti e i tifosi”.
Ricordiamo che in mattinata aveva parlato nuovamente il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha espresso tutto il suo disappunto sulla intera vicenda: “Fa male sentirsi dire che siamo arroganti e prepotenti: stiamo solo facendo il nostro dovere. Siamo qui per cambiare l’Italia. Se accettiamo anche noi, come accaduto troppo spesso in passato di vivacchiare e rinviare, tradiamo il mandato ricevuto alle primarie, dal Parlamento, alle Europee”.
Pier Luigi Bersani, come anticipato, ha annunciato che non voterà la fiducia al governo. Il gesto improprio di mettere la fiducia lo ha fatto Renzi, non io. E’ lui che ha fatto lo strappo”.