Una ipotesi agghiacciante nelle indagini sulla strage dell’Airbus 320 della Germanwings che martedì scorso si è schiantato in Francia con 150 persone a bordo.
Il copilota dell’airbus della Germanwings ha diretto l’aereo in discesa fino allo schianto sulle alpi francesi. È quanto rivelato dal procuratore di Marsiglia, Brice Robin. Il copilota tedesco, Andreas Lubitz, 28 anni, dopo essere rimasto da solo in cabina di pilotaggio avrebbe attivato i comandi per la discesa riuscendo anche a oltrepassare i tentativi dei computer di correggere la rotta. Una manovra chiara e diretta a distruggere l’aereo. I passeggeri soltanto all’ultimo istante si sono resi conto di quanto stava accadendo e si sono messi a urlare.
Il procuratore di Marsiglia durante la conferenza stampa ha sottolineato infatti che l’interpretazione al momento che risulta essere più plausibile è proprio che il copilota si sia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante e abbia proceduto ad azionare il bottone per comandare la perdita di altitudine, ovvero c’era la chiara volontà di distruggere l’aereo.
Stesse conclusioni a cui è arrivato anche Carsten Spohr, l’amministratore delegato della Lufthansa, la compagnia tedesca a cui fa capo Germanwings.
Secondo quanto reso noto dal procuratore, il copilota è di nazionalità tedesca e non ci sono elementi che possano far pensare a sue frequentazioni di ambienti terroristici.
Sembra pertanto essere tutto piuttosto chiaro. In base alla ricostruzione fatta ai giornalisti dal procuratore di Marsiglia, il comandante ha chiesto al copilota di prendere i comandi, per poi sentirsi il rumore del sedile che indietreggia e la porta che si chiude. Probabilmente il comandante era uscito per recarsi alla toilette.
Nel momento in cui il copilota rimane solo al comando, tocca i bottoni per azionare la discesa dell’apparecchio. Successivamente si sentono le grida del comandante di bordo che stava per chiedere di entrare nella cabina di pilotaggio, ma non arriva nessuna risposta da parte del copilota, pur sentendosi un respiro umano all’interno, fino allo schianto.