Sono riprese oggi le ricerche dell’Airbus A320 della compagnia aerea Germanwings precipitato ieri sulle Alpi francesi. In tutto sono 150 le vittime: 144 passeggeri e sei membri dell’equipaggio.
Non è stato ancora svelato il motivo dell’incidente.
Pochi minuti fa è nel frattempo giunta la notizia che la seconda scatola nera dell’Airbus precipitato in Francia è stata ritrovata, ma risulta ancora da confermare da fonti ufficiali.
Attualmente comunque è in corso l’esame di una delle scatole nere dell’Airbus A320 della Germanwings, la prima ritrovata, con i risultati che potrebbero essere comunicati questa sera. È quanto annunciato dal portavoce del governo francese, Stephane Le Foll.
Sono ancora completatemente ignote le cause dell’incidente. Tra le ipotesi al vaglio anche l’esplosione delle batterie al litio, secondo quanto sostenuto dal consulente aeronautico Bernard Chabbert, di possibili smartphone o computer portatili presenti in cabina di pilotaggio, in quanto causa di emissione di “fumi altamente tossici in grado di uccidere in circa 10 secondi”. È quanto dichiarato da Chabbert davanti ai microfoni della tv francese.
Restano infatti da spiegare una discesa a ritmo normale di 10mila metri in 8 minuti e un silenzio radio che risulta essere incomprensibile, in quanto i piloti informano sempre il centro di controllo del cambiamento di altitudine.
Il governo francese sta comunque vagliando tutte le ipotesi, come ha confermato il ministro dell’Interno Barbard Cazeneuve, che ha comunque sottolineato che la pista terroristica non è esclusa anche se attualmente non risulta essere la più credibile.
Francois Hollande, Angela Merkel e Mariano Rajoy in questi minuti sono nella cappella di fortuna sistemata nella zona del dramma, dove deporranno una corona di fiori e firmeranno i registri delle condoglianze.
L’identificazione dei corpi delle vittime sarà effettuata con i test del Dna, che consentiranno di essere sicuri che si tratta dei passeggeri registrati nel volo precipitato: è quanto comunicato dal presidente francese, Francois Hollande.