Da gennaio del prossimo anno aumenta l’età per andare in pensione. Dal 2016 scatta infatti il nuovo adeguamento di quattro mesi sulla base degli incrementi della speranza di vita.
Pertanto tra il 2016 ed il 2018 gli uomini andranno in pensione a 66 anni e sette mesi. Diversa è invece l’età fissata per le donne. Ad annunciare queste nuove soglie è stata la stessa Inps tramite una circolare.
Il testo dell’istituto di previdenza mette in risalto quanto stabilito da parte del ministero dell’Economia alla fine dello scorso anno, in merito all’incremento di tali requisiti legati alla speranza di vita media.
Occorre segnalare che da quando l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita è stato introdotto, si è registrato una crescita della stessa di 7 mesi.
Per il 2019 è previsto inoltre un nuovo adeguamento alla speranza di vita che sulla base della legge Fornero avverrà ogni due anni e non più ogni tre anni.
Ne consegue che gli uomini del settore privato e del settore pubblico e gli autonomi dal primo gennaio 2016 e fino al 31 dicembre del 2018 andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi.
Per quanto riguarda le donne, occorre distinguere tra quelle del settore privato che andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi, dalle lavoratrici autonome che dovranno avere 66 anni e un mese. Con riferimento invece alle donne dipendenti pubbliche, andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi, ovvero la stessa età prevista per gli uomini.
Per andare in pensione di vecchiaia ricordiamo che sono comunque richiesti almeno 20 anni di contributi.
Con riferimento invece alla possibilità offerta di ricorrere alla pensione anticipata, dal 2016 rispetto all’età, si potrà percepire con 42 anni e 10 mesi per gli uomini, mentre per quanto riguarda le donne con 41 anni e 10 mesi.
Ecco quanto risultante dal testo diffuso sulle pensioni dall’Inps attraverso apposita circolare.