Il pubblico in Campidoglio accoglie il sindaco di Roma, Ignazio Marino, al grido di “Dimissioni, dimissioni”.
Prima della relazione in aula sul caso multe, alcuni cittadini nel pubblico si sono travestiti da pagliacci ed hanno invitato il Sindaco a rassegnare le dimissioni.
Ma Marino non ci sta e vuole spiegare tutta la vicenda, sottolineando di aver pagato le multe e di chiedere scusa per la sua auto in divieto di sosta:
“Sul caso multe ci metto la faccia e le ho pagate anche se non dovevo. Ho detto agli uffici, che pur mi comunicavano che non ero tenuto a farlo, che volevo pagare le multe. Mi sono state indicate le somme ed ho pagato”.
Marino è stato applaudito quando ha riferito che nei giorni scorsi la sua Panda rossa è stata trattata quasi “fosse un cacciabombadiere”. A tal proposito ha infatti dichiarato:
“In questa settimana di morbosa attenzione la mia auto è anche stata fotografata in divieto di sosta. Anche di questo mi assumo la responsabilità e chiedo scusa a romane e romani. Dalla ricostruzione che ho fatto è evidente che siano state commesse delle disattenzioni da parte degli uffici competenti nel seguire correttamente tutta la procedura. Errori che non hanno prodotto danni a nessuno, se non a me stesso”.
Il sindaco ha inoltre sottolineato di aver pagato multe per un totale di 1.021,52 euro attraverso dei comuni bollettini postali.
A chi chiedeva le dimissioni, il sindaco ha risposto:
“Per quanto mi riguarda non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti, in modo convinto e deciso. Spero che si smetta di chiedere le mie dimissioni: sarebbe l’unico caso al mondo in cui si chiede di dimettersi ad un sindaco che ha pagato multe che non doveva pagare. Concentriamoci invece sulle cose da fare, che sono tante, e sui cambiamenti attivati e da realizzare”.