Ramificazioni della ‘Ndrangheta nel milanese in sub-appalti per opere legate all’Expo. La mafia calabrese avrebbe avuto un ruolo di primo piano nei lavori per la costruzione della tangenziale est esterna.
Si tratta dall’ultima inchiesta della Procura Antimafia di Milano guidata dal Pm Ilda Boccassini e che ha portato in manette 13 persone nelle province di Milano, Como, Monza e Brianza, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Contestati i reati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni, riciclaggio di denaro, abuso d’ufficio, favoreggiamento, minacce e danneggiamento.
In pratica nulla è cambiato rispetto al passato: questa la sintesi delle parole pronunciate dalla Boccassini. Minacce di morte, incendi di auto ed infiltrazioni nelle amministrazioni locali.
Tra gli arrestati infatti anche Luigi Addisi, ex consigliere comunale del Partito democratico di Rho, con l’accusa di aver riciclato denaro per l’acquisto di un terreno e di aver favorito un cambio di destinazione d’uso in modo da incrementarne il valore.
Con riguardo all’Expo, la ‘Ndrangheta potevan contare su subappalti di quasi mezzo milione di euro relativi alla Tangenziale Est Esterna di Milano, una delle grandi opere di contorno al grande evento.
La Boccassini e il pubblico ministero Paolo Storari hanno inoltre puntato il dito contro tutte quelle persone che “sostengono i clan” pur non commettendo reati. Nel mirino della Procura un imprenditore, un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, un agente della polizia penitenziaria per i quali sono state richieste misure speciali al Tribunale di Sorveglianza di Como.