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Alfano: insulti di violenza inaudita per la circolare su matrimoni gay

Alfano: insulti di violenza inaudita per la circolare su matrimoni gay

La circolare inviata ai prefetti con cui chiedeva l‘annullamento e il ritiro delle trascrizioni dei matrimoni gay celebrati all’estero hanno causato ad Angelino Alfano quello che lui ha definito un attacco con insulti e aggettivi di quantità e violenza inaudita. Il leader del Nuovo centrodestra ne ha parlato alla trasmissione Agorà su Rai Tre.

Il ministro dell’Interno è rimasto impressionato dalla reazione delle varie associazioni, dei giornali e dei giornalisti e di diversi esponenti politici: nel suo ruolo di ministro ha solo cercato di far rispettare la legge e impedito di fare cose che le legge non prevede. Per Alfano è stata la dimostrazione che per chi difende determinate posizioni c’è dell’intolleranza che non è di buon auspicio per il dibattito parlamentare.

Il leader del Ncd ammette che potrebbe esserci la necessità di cercare di sistemare dal punto di vista legislativo la situazione delle coppie di fatto (anche se nel codice civile ci sono già degli strumenti che permettono alcune tutele), ma pur definendosi laico sulle unioni di fatto conferma che il matrimonio può essere solo tra un uomo e una donna: la famiglia non si tocca.

Dalla trasmissione Omnibus su La7 arrivano le parole di Ivan Scalfarotto; il sottosegretario PD ai Rapporti con il Parlamento e Riforme sostiene che l’iniziativa di Alfano è stata improvvida, dato che il Governo Renzi ha già preso impegni chiari su questo tema dei matrimoni gay fin dalla sua presentazione (più volte ribadita volontà di una legge sulle unioni civili sulla falsa riga del modello tedesco).

A prescindere dalla questione morale, c’è un problema politico: la delega alle Pari Opportunità l’ha Renzi e prima di affrontare in modo aggressivo argomenti come questi bisognerebbe attenersi al principio di collegialità e sentire il Presidente del Consiglio, ma questo non è avvenuto. Inoltre dal punto di vista giuridico Scalfarotto non è sicuro che i prefetti possano obbligare i sindaci a seguire quanto previsto dalla circolare.

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