Stiamo entrando nei giorni caldi per la definizione della Legge di Stabilità: sarà una legge espansiva, con l’obiettivo di spingere la crescita e aiutare l’Italia a superare la fase della recessione. Se gli obiettivi sono chiari, un po’ di incertezza è ancora presente su quali saranno gli strumenti per raggiungerli e su come reagirà l’Europa allo spostamento al 2017 del pareggio di bilancio.
Ci saranno infatti interventi in deficit per circa 11 miliardi (sfruttando la flessibilità), mentre altri 20/25 miliardi di euro verranno ottenuti grazie alla spending review e alla lotta all’evasione. Domani è previsto un incontro tra il premier Renzi e il ministro dell’Economia Padoan per controllare le risorse (quelle già reperite e quella ancora da reperire) e deciderne la destinazione.
Sette miliardi di euro verranno sicuramente impiegati per la conferma del bonus degli 80 euro e alcune risorse verranno utilizzate per cercare di ridurre il peso del fisco sulle imprese. Per quanto riguarda il Tfr in busta paga (che ha ricevuto il no dalle piccole imprese e da Squinzi, presidente di Confindustria) bisogna ancora valutare bene se è una soluzione che può causare danni alle imprese: se così fosse non si farà nulla.
La Legge di Stabilità confermerà anche l’ecobonus (65%) e il bonus per le ristrutturazioni (50%). Il ministro delle Infrastrutture Lupi ha mostrato soddisfazione per la conferma e l’aumento dei bonus, grazie ai quali l’annos corso ci sono stati investimenti per oltre trenta miliardi di euro, con un beneficio per lo Stato rappresentato dall’incasso di 5 mliardi di Iva.
Un miliardo di euro verrà utlizzato per la “Buona Scuola“, un miliardo e mezzo per gli ammortizzatori sociali, ci sono spese indifferibili per almeno 4 miliardi. Il 3% dei tagli ai Ministeri non porterebbe a raggiungere i risparmi preventivati, quindi oltre ai dicasteri verrà chiesto più impegno anche a Comuni, Regioni e alla Sanità (il Fondo Sanitario del 2014 non verà toccato, ma probabilmente ci saranno interventi su quello del prossimo anno).