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Si va verso un nuovo confronto con il ministro Andrea Orlando sul tema del sovraffollamento carceri prima che possa essere redatto in commissione giustizia del Senato il testo unificato per amnistia e indulto 2014: è la relatrice di maggioranza Nadia Ginetti a chiedere che prima di procedere con il testo unico (o prima di accanotnare il tutto) ci sia un incontro con il guardasigilli.
La discussione sarebbe necessaria per ottenere i nuovi dati sull’impatto che le recenti modifiche legislative (approvate nell’ultimo anno e mezzo) hanno avuto sul sistema carcerario. Solo in seguito si potrà avere un quadro più completo per proseguire la discussione sull’eventuale approvazione dei due (o anche solo uno) provvedimenti di clemenza generale.
Il relatore di minoranza Ciro Falanga (Forza Italia) ha ricordato come gli interventi di clemenza siano stati richiesti a più riprese sia dal Presidente della Repubblica che dalla Corte europea con le sue sentenze di condanna nei confronti dell’Italia per le violazioni dei diritti umani avvenuti nelle carceri.
Falanga ribadisce che con l’arrivo delle modifiche strutturali del sistema penale proposte dal ministro Orlando sarà necessario procedere con provvedimenti di clemenza che garantiscano una parità di trattamento tra i detenuti; per questo è contrario alla cancellazione dal calendario dei lavori della discussione sui disegni di legge su amnistia e indulto 2014.
Il senatore Caliendo sposa la tesi della Ginetti, ribadendo che sarebbe opportuno attendere il colloquio con il Ministro della Giustizia per poter valutare meglio i risultati ottenuti dai nuovi provvedimenti legislativi finora approvati, mentre Lumia (PD) definisce inidonei amnistia e indulto come strumento per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri italiane: sarebbero più efficaci altri tipi di provvedimenti strutturali come ad esempio la legge sulle pene alternative.
Chi invece continua a schierarsi a favore di amnistia e indulto è il movimento dei Radicali, che attraverso le parole di Rita Bernardini chiedono che venga messa fine alla violazione dell’articolo tre della convezione per i diritti dell’uomo: secondo l’esponente radicale il Governo ha previsto solo rimedi umilianti e non funzionali alla risoluzione del problema.
