Città del Vaticano sta forse vivendo un momento cruciale per la storia della Chiesa. E’ di ieri la notizia secondo la quale padre Wesolowski sarebbe stato costretto agli arresti domiciliari. Adesso il Papa, ancora lui, rimuove dal suo incarico anche un altro sacerdote, Rogerio Plano.
Le accuse, purtroppo, sarebbero ancora le stesse: reati connessi alla pedofilia. In particolare padre Rogerio Plano si sarebbe più volte prestato a “coprire” gli abusi sessuali ai danni di minori commessi da altri parroci a lui vicini. Ma i reati ascrittigli non finirebbero qui.
Monsignor Rogerio Plano si sarebbe macchiato anche di malversazione; avrebbe cioè disposto di soldi ricevuti per cause pubbliche in modo da beneficiarne personalmente. Come nel caso di padre Wesolowski, sarebbe stato il Papa in prima persona ad occuparsi della vicenda.
Rogerio Ricardo Livieres Plano, questo è il nome completo del sacerdote, per diretta disposizione del Papa, dovrà cedere lo scranno di amministratore apostolico della paraguayana Ciudad de Este a Ricardo Rios, un vescovo. Il compito di quest’ultimo sarà difficile.
In particolare dovrà cancellare la macchia della pedofilia dalle diocesi paraguayane. Come padre Wesolowski, anche Rogerio Plano dovrà rispondere dei suoi reati davanti al Tribunale Vaticano. Papa Francesco ci appare realmente impegnato nella “pulizia” della Chiesa.
Ciò che non comprendiamo è il modo in cui Rogerio Plano, Josef Wesolowski e, speriamo, nessun altro, abbiano potuto minare così nel profondo le menti e i corpi delle giovani vite con cui sono entrati in contatto. Ciò che non si può accettare è la scelta di fare deliberatamente del male.