È iniziata la riunione del gruppo PD al Senato per discutere sulla riforma lavoro 2014; partecipano anche il responsabile del partito in materia di economia e lavoro Filippo Taddei e il ministro Giuliano Poletti; oggi non è previsto alcun voto (rimandato ad una riunione successiva), ma si cerca di delineare una posizione comune del gruppo.
Taddei ha comunicato che l’obiettivo vero è quello di estendere le tutele e i diritti: meritano di essere protetti anche i trecentomila co.co.pro e quel milione di lavoratori con contratto a tempo determinato che rischiano la precarietà. Intanto il termine per la presentazione degli emendamenti al Jobs Act è stato posticipato dalle 13 alle 19:00 di oggi.
Ma la riforma lavoro 2014 continua a far discutere anche fuori dal PD: Vendola afferma che l’eventuale cancellazione dell’Articolo 18 sarebbe eliminare un qualcosa che profuma di giustizia: il leader di Sel accusa il Governo Renzi di fare come quello di Berlusconi: cancellare quello che profuma di giustizia e sostituirlo con qualcosa che invece puzza di ingiustizia, spacciandolo come qualcosa di innovativo.
Per Vendola l’Articolo 18 non è un privilegio, ma la giusta sanzione a un illecito; va difeso questo diritto dei lavoratori che è espressione dell’emancipazione del Paese e della sua cultura giuridica e democratica.
Il segetario dell’Udc Lorenzo Cesa commenta positivamente le parole di Napolitano che invitavano al superamento degli scontri ideologici: il Paese deve risollevarsi dalla crisi economica, politica e anche valoriale che la sta colpendo, ma solo superando il muro del conservatorismo che frena il programma di riforme si può riprendere il percorso verso la crescita.