E’ scattata oggi a Lecce l’ennesima retata della Guardia di Finanza mirata a prevenire nel nostro paese la vendita di merce pericolosa. L’azione delle Fiamme Gialle rientrava anche in un piano di manovre anti contraffazione, problema sempre più evidente nell’Italia della crisi.
Non è una novità; al giorno d’oggi gli italiani, pur di non allontanarsi troppo dallo stile di vita che avevano prima della crisi, si accontentano di comprare merce contraffatta o potenzialmente pericolosa. Ciò succede ovunque, a Lecce come a Milano, a Parma come a Napoli.
Lo sa bene la Guardia di Finanza, costretta ad esercitare un controllo capillare su tutta Italia. Oggi a Lecce, ad esempio, è stato effettuato un grosso sequestro relativo a merce non a norma e che, a lungo andare, avrebbe potuto danneggiare la salute di chi ne era in possesso.
I prodotti incriminati sono stati reperiti perlopiù nelle botteghe di commercianti provenienti dall’estero, in particolar modo dalla Cina. La merce sequestrata a Lecce era stata fabbricata utilizzando sostanze o tecniche di produzione nocive per la salute umana.
Gli oggetti controllati dalla Guardia di Finanza di Lecce appartenevano a tutte le categorie di prodotti d’uso comune e quotidiano di cui non è possibile fare a meno. Tra questi erano presenti capi di abbigliamento, prodotti per l‘igiene e la cosmesi, elettronica di consumo, ecc.
Resta da porsi un unico interrogativo; questo genere di operazioni, a Lecce come altrove in Italia, sono ormai all’ordine del giorno. Il consumatore medio è ormai anche un acquirente avvertito. Non sarebbe il caso di chiedersi il perché la gente continui a compiere queste scelte?