Ennesimo nulla di fatto per quanto riguarda l’elezione dei due nuovi membri della Corte Costituzionale e dei componenti laici del Csm: per la Consulta non sono bastati i 542 voti di Violante e i 527 di Bruno, mentre per il Csm a Zanettin è mancata una trentina di voti per raggiungere il quorum; martedì prossimo alle 12 si terrà il quattordicesimo scrutino per tentare di superare lo stallo Consulta.
Proprio ieri Napolitano aveva espresso il suo disappunto per la situazione che si è venuta a creare, invitando i parlamentari alla convergenza e a superare le immotivate preclusioni che sono state espresse sui candidati. Il Presidente della Repubblica non può accettare che alcuni votanti considerino idonei solo i propri candidati, anche perché un simile comportamento paralizza il meccanismo e blocca il Parlamento e gli impedisce di concentrarsi anche su altri temi importanti.
La presenza di quorum così elevati (570 voti per la Consulta e 512 per il Csm) comporta la necessità di convergenze sui candidati, ma un numero così elevato di votazioni a vuoto rischia di mettere in dubbio il sistema di garanzia rappresentato dai quorum qualificati: proseguire con il nulla di fatto , conclude Napolitano, può portare conseguenze negative a partire dal mancato insediamento del nuovo Csm.
Il premier Renzi e Berlusconi si sono incontrati ieri ed entrambi hanno condiviso appieno le parole di Napolitano, anche se dal loro colloquio non sono uscite nuove proposte sui nomi perché il cuore della discussione era la legge elettorale che in tempi brevi verrà messa in calendario.
Renzi ha comunque voluto esprimere il suo appoggio alle parole del Presidente della Repubblica, aggiungendo che spera e crede nella chiusura della vicenda dello stallo Consulta con una soluzione di alto livello.