Tra le misure che il Governo intende attuare per recuperare le risorse necessarie per la copertura economica di alcuni provvedimenti poterebbe esserci una rivoluzione per la tassa di successione, che potrebbe avere aliquote più alte e franchigia più bassa e consentirebbe allo Stato di ottenere almeno un miliardo di incassi.
La legge di Stabilità 2015 dovrà essere presentata entro il 15 ottobre e i rappresentanti dell’Esecutivo sono bravi a non far trapelare indiscrezioni sui provvedimenti che verranno inseriti; di sicuro si sa che è prevista la spending review per il recupero di 20 miliardi, l’introduzione dell’ecobonus e del bonus per le ristrutturazioni (originariamente previsti nello Sblocca Italia e rinviati alla legge di Stabilità) e ci sono possibilità di modifiche della tassazione sulla casa.
Tra gli altri interventi potrebbe esserci proprio l’aumento della tassa di successione, a conferma di quanto fatto dal Governo Renzi finora con l’aumento della pressione fiscale sui patrimoni (l’imposta sulle rendite finanziarie e quella di bollo sui prodotti finanziari infatti sono aumentati rispettivamente dal 20 al 26% e dallo 0,15 allo 0,20%).
La tassa di successione è un’imposta che si deve allo Stato al momento del trasferimento di una proprietà o altri beni in seguito alla morte del proprietario. Possono essere oggetto di successione sia i beni immobili che i beni mobili come, ad esempio, denaro, crediti, obbligazioni.
Attualmente la tassa di successione in Italia è (stranamente) più bassa rispetto al resto d’Europa, infatti al di sotto della franchigia di un milione di euro non è dovuta alcuna somma allo Stato; se l’importo della successione supera il milione sono previste aliquote che, in base al grado di parentela, variano dal 4% all’8%.
Dal prossimo anno però le cose potrebbero cambiare: tra le opzioni studiate dal Governo ci sono l’abbassamento della franchigia a 200.000 o 300.000 euro e l’innalzamento delle aliquote che avranno un minimo del 5% e un massimo del 10%. In questo modo l’Esecutivo è convinto di poter raddoppiare gli incassi derivanti da questa tassa che attualmente ammontano a circa 500.000.000 €.