Franco Battiato sa che rinnovarsi significa catturare le attenzioni di un pubblico variegato e disomogeneo. Così ha lanciato il suo nuovo album, Joe Patti’s Experimental Group, che accantonata ogni tendenza pop si avvicina alla corrente della musica elettronica sperimentale.
Così, senza preavvisi o impegni di sorta, Battiato si presenta ai suoi fans in una nuova veste. La musica proposta nel suo nuovo album rimanda l’orecchio dei più attenti a frequenze, suoni e timbri di origine asiatica. Le influenze orientali si coniugano però con strumenti elettronici occidentali.
Particolare attenzione verrebbe riservata da Battiato alle tastiere, al pianoforte e, ovviamente, al sintetizzatore. Ne deriva un connubio originale, sicuramente non convenzionale. Il cantautore ha poi deciso in questa occasione di essere più musicista che cantante.
Gli 11 brani inseriti nel Joe Patti’e Experimental Group, prevedono che Battiato canti poco e lasci più spazio alle musiche e agli esperimenti acustici più che alla voce. I suoni rimandano ad atmosfere ibride, sospese tra l’attuale e l’ancestrale, l’orientale e l’occidentale, lo stesso non vale per i testi.
Questi, del tutto scritti da Franco Battiato (prassi dopo la morte dell’amico e paroliere storico del cantante catanese Manlio Sgalambro) invece sono soprattutto orientati verso una filosofia misticheggiante, un continuo moto di indagine e riflessione sull’uomo e il mondo.
Ad oggi il nuovo album di Battiato non può che essere giudicato come un esperimento dai contorni futuristici, forse l’antesignano di inesplorati generi musicali. Forte di questa consapevolezza e dell’approvazione incondizionata dei suoi fans, il cantautore catanese prosegue il suo tour per l’Italia.