Continueranno a susseguirsi nel mese di febbraio numerosi scioperi in rapporto all’evoluzione del progetto governativo delle liberalizzazioni. Iprotagonisti questa volta sarannomedici di base ed avvocati,Tir ( per i quali dovrebbe esserci una mezza tregua)e bisarche, altri stop nelle aziende del settore delle Telecomunicazioni.Ma a preoccupare sono soprattutto i benzinai,poiché Faib Confesercenti e Fegica Cisl hanno preannunciato ben 10 giorni di sciopero… il 7 febbraio si terrà un’assemblea dei gestori per decidere la strategia della protesta.
La chiusura delle pompe di benzina, potrebbe arrivare tra fine febbraio e i primi 15 giorni di marzo. Il presidente di Faib Confesercenti, Martino Landi ha dichiarato: “Permane lo stato di agitazione: saremo vigili sul percorso parlamentare del decreto liberalizzazioni. In funzione degli emendamenti che vogliamo presentare, lo stato di agitazione potrebbe anche trasformarsi in sciopero con modalità e tempi da definire entro 60 giorni dall’approvazione del dl”.
Trasportounito conferma lo stop delle bisarche, gli automezzi adibiti al trasporto delle autovetture, a partire da lunedì 6 febbraio fino alla mezzanotte del 10. Inoltre Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, annuncia: “Abbiamo fornito a tutti i presidi l’indicazione per una ripresa del lavoro. Ma il totale scollamento dalla realtà, una volta di più evidenziato dal comportamento delle istituzioni, ci costringerà nuovamente a scendere in strada”.
La Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) protesterà dal 9 al 12 febbraio, con diverse modalità. In tutti i casi saranno garantite le prestazioni indispensabili. La protesta mira a ottenere la modifica dell’art. 24, comma 24, della legge 22 dicembre 2011, n. 214 in modo da consentire alle casse previdenziali private, in particolare all’Enpam, la possibilità di attingere al Patrimonio accantonato dall’Ente senza alcun contributo dello Stato, e tempi adeguati per la formulazione di bilanci tecnici di durata superiore a 30 anni.
Gli avvocati si asterranno il 23 e il 24 febbraio dalle udienze civili, penali e altre attività, come deciso dall’assemblea nazionale convocata a Roma dall’Organismo unitario dell’Avvocatura (Oua). Verranno inoltre organizzati sit-it davanti alle Camere e a Palazzo Chigi, ed occupazioni nei tribunali.