Oscar Pistorius, l’atleta accusato di aver ucciso la compagna Reeva Steenkamp, si è recato oggi in tribunale per conoscere la sentenza definitiva in merito alla sua imputazione. Il giudice che ha seguito il caso, Thokozile Masipe ha dichiarato l’omicidio privo di premeditazione.
Reeva venne trovata senza vita nella stanza da bagno di Pistorius. Ad ucciderla sarebbero bastati 4 colpi d’arma da fuoco. Non è ancora stato chiarito definitivamente perché il fidanzato sparò. Alcuni sostennero che l’atleta pensava che in casa fossero entrati i ladri.
Pistorius avrebbe quindi ritenuto di sparare ai criminali e agito per legittima difesa. Altri sostengono invece che Oscar avrebbe impugnato la pistola d’istinto appena dopo aver ricevuto da Reeva la comunicazione inaspettata di dell’intenzione di mettere fine alla loro storia d’amore.
L’accusa ha chiesto per l’atleta una condanna di 25 anni, corrispondente al reato di omicidio premeditato. La difesa ha chiesto invece alla corte di giudicare il suo assistito per il reato di omicidio colposo per cui è prevista una pena massima di 15 anni di reclusione.
Altra opzione accusatoria che il giudice avrebbe potuto tenere in considerazione sarebbe stata quella di omicidio volontario semplice, la cui pena corrisponderebbe ad almeno 15 anni di galera. Sin da subito la possibilità che la corte assolvesse Pistorius è sembrata molto remota.
L’imputato si è sempre mostrato addolorato per la morte di Reeva ed in più occasioni si è lasciato andare sia al pianto che a manifestazioni psicosomatiche di sconforto. Per l’accusa tutto ciò rappresentava un tentativo di commuovere il giudice ed inscenare la propria innocenza.
Per la difesa, ovviamente, Pistorius esternava soltanto il dolore causato dal senso di colpa per un atto del tutto accidentale. Il giudice ha riconosciuto all’atleta la mancata premeditazione. La lettura completa del verdetto potrebbe arrivare tra parecchie ore.