La riforma organizzativa in atto farà arrivare nelle case dei pensionati italiani una nuova lettera INPS (oltre alla busta arancione e al bustone 2014) con la quale l’ente previdenziale chiede di recarsi agli sportelli delle proprie banche per apporre la firma sul documento/delega che consente all’Inps di agire direttamente sul conto corrente.
Ovviamente un tipo di proposta del genere non poteva passare inosservata e dal segretario del FNP (il sindacato dei pensionati Cisl) Leonardo Franchini fa un invito diretto ai pensionati a non firmare. Il sindacato infatti ha fatto delle verifiche indirette e pare che l’Inps abbia fatto degli errori nelle liquidazioni delle pensioni e vorrebbe recuperare.
La paura è che come si è sbagliato nel versare i soldi, l’Inps potrebbe sbagliarsi anche nel prelevarli, e in caso di prelevamento errato non si sa come il pensionato possa difendersi: dall’Inps fanno sapere che il basterebbe fare ricorso, ma prima di procedere il pensionato dovrebbe prima individuare i prelievi dell’Inps e poi cercare di capire se effettivamente ci sono stati errori nell’operazione.
Il meccanismo sembra un po’ troppo complicato (e poco trasparente) e il pericolo di danneggiare i pensionati (definiti da Franchini la parte debole del Paese) è troppo alto.
Franchini prosegue nel suo invito a non firmare la delega contenuta della lettera INPS: non ci sono norme che obbligano a farlo. Quello proposto dall’Ente è uno strumento troppo invasivo (neanche l’Agenzia delle Entrate utilizza un metodo del genere) e se si accorge di aver fatto degli errori può utilizzare gli strumenti che già esistono per il recupero.