Il ministro Giannini torna a difendere la riforma scuola dalle critiche di chi la definisce una sanatoria. Dopo la sua audizione alla commissione Cultura del Parlamento europeo Stefania Giannini sottolinea ancora una volta l’obiettivo di permettere alla scuola italiana si superare la precarizzazione con la formazione continua dei docenti e la premialità economica.
Continua la difesa de “La Buona Scuola”: per la Giannini è un documento accurato che propone soluzioni per dare a studenti, insegnanti e famiglie una scuola italiana che sia pronta e adeguata alle nuove sfide.
Respinte anche le polemiche sulla copertura dei costi che comporterà la riforma scuola: Stefania Giannini conferma che, essendo il suo un Governo coerente, con la legge di stabilità tutti vedranno che alle parole seguiranno i fatti e se vengono decise delle priorità, il Governo deve anche decidere su cosa risparmiare: i soldi nel bilancio dello Stato possono derivare dall’arricchimento dei capitoli o da spostamenti di capitali.
L’assunzione dei precari aiuterà il sistema istruzione a funzionare meglio, non è una sanatoria e impegnerà l’Esecutivo in modo forte e determinato, anche dal punto di vista finanziario.
Il Ministro dell’Istruzione si aspetta che venga compresa e apprezzata l’organicità funzionale della sua riforma ed è contenta che finalmente (e la cosa fa scalpore) la scuola viene considerata una priorità assoluta e non la Cenerentola che deve accontentarsi delle briciole.
Lo sciopero annunciato da alcuni sindacati per il 17 settembre può essere vista come l’occasione per affrontare i punti di critica: una riforma scuola che esprime un progetto educativo organico merita del tempo per la riflessione.