Aria di crisi nel PD: dopo le parole di D’Alema e quelle di Bersani che gradirebbero maggior pluralismo all’interno del Partito e più coraggio da parte del Governo, 54 parlamentari hanno iniziato i preparativi per la raccolta firme per la campagna Stop Austerità (che difficilmente raccoglierà le 500.00 firme richieste entro il 30 settembre).
Anche Fassina critica il Governo Renzi dichiarando che i tagli che sono stati annunciati non sono realizzabili e il tentativo di attuarli potrebbe portare pesanti conseguenze. I renziani rispondono con altre accuse, rinfacciando allo stesso Fassina di essere il cofirmatario di un emendamento al ddl Boschi mirato a cancellare l’obbligo di bilancio e a Bersani il fatto di essere stato proprio lui il primo firmatario della legge che lo ha introdotto in Costituzione.
L’ex segretario dal canto suo continua ad individuare il problema nel doppio incarico di Renzi, una cosa che inibisce un po’ la discussione. Bersani propone di risolvere il dilemma entro la fine dell’anno.
Ma Lorenzo Guerini (vicesegretario) ribadisce che nello Statuto del PD il doppio incarico Premier/segretario è previsto e quindi, volendo, Renzi potrà rimanere a capo della segreteria.
Quast’aria di crisi nel PD potrebbe creare qualche grattacapo all’ex sindaco di Firenze che sta cercando di organizzare la nuova segreteria unitaria, la cui formazione definitiva è in teoria già pronta per essere presentata domenica sul palco di Bologna della Festa dell’Unità.
Ieri D’Alema si è detto stupito dalla violenza e volgarità delle repliche alle sue critiche sul Governo, in fondo, dice l’ex premier, le sue parole sul fatto che non si vede via d’uscita dalla crisi sono confermate dai dati Istat e non ha senso controbattere accusando di essere in cerca di poltrone.