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Iraq e Siria, ancora Isis: torture, esecuzioni e minacce, reazioni di Obama

Iraq e Siria, ancora Isis: torture, esecuzioni e minacce, reazioni di Obama

Iraq e Siria sono sempre più saldamente in mano ai ribelli dell’Isis; anche oggi, nonostante le precedenti reazioni di Barack Obama ai video shock editi dai soldati della jihad,  non sono mancate purtroppo nuove esecuzioni di prigionieri già sottoposti a torture e ulteriori minacce rivolte all’occidente.

Nella mattinata di oggi i combattenti della jihad hanno divulgato nuovi agghiaccianti video in cui si mostrano le esecuzioni, praticate sempre con la tecnica della decapitazione, di ostaggi egiziani, curdi e siriani. Uno di questi filmati, l’assassinio del soldato curdo, colpisce perché girato davanti alla moschea di Mosul.

Ciascuna di queste esecuzioni è stata preceduta da torture. Tra tutte le pratiche atte a punire gli infedeli, pare che i soldati dell’Isis si siano affidati soprattutto al waterboarding, simulazione di annegamento. Non a caso la stessa forma di tortura usata dalla CIA contro i terroristi.

E’ chiaro che questo particolare, unito ai messaggi posti in calce ai video comprovanti le esecuzioni degli ostaggi, mirino a far piombare gli USA, e con essi tutto l’occidente, in un clima di angoscia e terrore. Del resto le minacce rivolte agli infedeli sono sempre esplicite  e di giorno in giorno più cruente.

Appare blando il tentativo di rassicurare il suo popolo messo in atto da Barack Obama; il presidente parla infatti di un Isis ormai indebolito dai continui raid aerei americani che crede di poter avere la meglio sull’occidente ricorrendo a torture psicologiche e allo spauracchio delle esecuzioni.

Obama sostiene di non aver ancora elaborato una strategia specifica per ledere le milizie siriane. Sarà necessario, afferma ancora il presidente, formare una coalizione occidentale che possa bloccare le azioni dei fondamentalisti islamici. Siamo ad un passo da una nuova guerra santa?

 

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