Un’altra nave italiana è stata sequestrata dai piratial largo delle coste dell’Oman. Si trattadi una petroliera italiana, la ‘Enrico Ievoli’ dell’armatore Marnavi di Napoli. A bordo della nave ci sono 18 persone, di cui sei sono italiani. Gli altri marinai imbarcati sono 5 ucraini e 7 indiani. La petroliera, che è lunga 138 metri, trasporta all’incirca 15.750 tonnellate di Soda caustica. La petroliera era partita da Fujairah (UAE) ed era diretta nel Mediterraneo.
La notizia del sequestro è stata data dal sito della compagnia, con un avviso di emergenza in corso, spiegando che la nave ‘Enrico Ievoli’ è stata oggetto di un atto di pirateria al largo del golfo di Oman. ”In questo momento non siamo in grado di fornire dichiarazioni per carenza di altre informazioni”, si legge nel comunicato. Marnavi è una compagnia di navigazione specializzata in trasporti chimici e alimentari con sede legale a Napoli e cinque navi nella flotta.
Intanto il capitano della nave, Agostino Musumeci, è riuscito a far pervenire un messaggio: “I pirati sono a bordo, ma noi stiamo tutti bene”. Scoppia però la polemica incendiata dalla moglie del capitano, che sostiene di aver appreso del sequestro del marito solo attraverso i mezzi di comunicazione.”È una vergogna. Nessuno di questo Stato ci ha chiamato o si è fatto sentire. Loro stanno al caldo, con le loro famiglie. Cosa gli interessa di noi?”, questo il commento di Rita Musumeci, moglie del comandante della petroliera. “È assurdo che a darmi le notizie siano i giornalisti. Dalla Farnesina non ci informa nessuno. E i familiari degli altri componenti l’equipaggio sono esattamente nelle mie condizioni. In casi simili – dice – anche solo una parola di conforto è d’aiuto”
La Farnesina ha subito replicato in un comunicato: “La Farnesina, attraverso l’Unità di crisi, è ”in stretto contatto con i familiari” dei marinai ”su istruzione del ministro degli Esteri Giulio Terzi”.