Vanessa e Greta, le due volontarie italiane recatesi in Siria per una missione umanitaria, non sono ancora ritornate a casa; i pochi aggiornamenti sul loro conto e il dolore finora rimasto senza sfogo per alcuni commenti inopportuni reperibili in rete, hanno spinto i familiari a rivolgere un appello ai rapitori.
Vanessa e Greta erano atterrate in Siria negli ultimi giorni di luglio; il loro intento era quello di collaborare ad un progetto per il miglioramento della rete idrica del paese. Dal primo agosto però non sia hanno più notizie delle due volontarie.
La Farnesina si è subito messa al lavoro e, secondo fonti attendibili, sarebbe già risalita all’identità del gruppo politico che tiene in ostaggio Vanessa e Greta. Fino a questo momento i familiari delle ragazze hanno optato per un dignitoso silenzio, per un dolore privato da vivere lontano dai media.
Dei commenti apparsi pochi giorni fa in rete hanno però spinto Salvatore Marzullo, padre di Vanessa, ad abbandonare questo atteggiamento. Qualcuno avrebbe scritto infatti che le due ragazze altro non sono che adolescenti superficiali. Il commento, inutile dirlo, risulta alquanto discutibile e fuori luogo.
Ciò è vero soprattutto se si pensa, come sottolinea Salvatore, che Vanessa e Greta hanno rinunciato ai divertimenti estivi tipici delle ragazze della loro età per aiutare qualcuno a rischio consapevole della loro stessa vita. Aggiunge poi l’uomo che le due volontarie erano in Siria per fare del bene.
Per questo, in un ultimo accorato appello, il signor Marzullo chiede ai rapitori di Greta e Vanessa di liberare quelle due ragazze che, con coraggio e determinazione, hanno lottato contro le loro stesse famiglie pur di andare lontano ad aiutare degli sconosciuti dai quali ci si attenderebbe gratitudine.
Chissà se quando avrà venduto casa ed albergo per pagare il riscatto di Vanessa gli verrà in mente che forse ha mancato nell’educare la figlia al senso di responsabilità.