Continuano a far discutere la posizione di Quota 96 e la loro estromissione dal Decreto PA; a riguardo di questo il Ministro Madia ha rilasciato nuove dichiarazioni, assumendosi la responsabilità politica di quanto accaduto e negando di aver ricevuto e seguito ordini dalla Ragioneria di Stato nella soppressione degli emendamenti di cui avrebbero beneficiato i Quota 96.
Per il futuro però il Ministro si augura che Commissioni di bilancio, Senato e Ministero dell’Economia interagiscano di più, nella consapevolezza che devono affrontare e salvaguardare anche le aspettative dei cittadini.
Come già i rappresentanti del Governo avevano più volte accennato, la questione Quota 96 verrà ripresa nel pacchetto scuola, che sarà varato entro la fine di questo mese e, se il testo della riforma della scuola del Ministro dell’Istruzione Giannini verrà approvato, i quattromila Quota 96 potranno finalmente andare in pensione a settembre.
Ma un nutrito gruppo dei Quota 96, visto che il tempo passa e non arriva alcuna notizia ufficiale certa sulla loro condizione, pensa ancora alla possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea; l’avvocato designato per occuparsi della vicenda ha però spento gli entusiasmi, ammettendo che i tempi per il ricorso sono scaduti lo scorso maggio. Inoltre in caso di parere positivo da parte dell’organo europeo, ne beneficerebbero solo coloro che si sono mossi per il ricorso e non l’intera categoria.
Il 7 agosto il Comitato Civico Quota 96 era sceso in piazza per manifestare contro le decisioni del Governo ed erano accompagnati anche da rappresentanti di Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle, che non hanno voluto far mancare il loro appoggio.