In Italia le meduse sono molto diffuse e, a volte, fonte per l’uomo di qualche problema; ecco perché diventa fondamentale imparare a riconoscerle, localizzarle nell’ambiente e, se necessario, evitarle. In alcune località marine sono già state prese delle misure in grado di tenerle lontane dalla riva.
Nel nostro paese le meduse non sono certo una rarità; per fortuna le specie che popolano i nostri mari non sono pericolose ovelenose, ma al massimo fastidiose. Quelle con maggiore potere urticante sono in genere presenti nell’Adriatico e nel Tirreno.
La Pelagia Noctiluca si distingue dalle altre meduse per il colore violetto e le grandi dimensioni. Sebbene sia presente su tutte le coste italiane, predilige le acque del Tirreno e del Mediterraneo occidentale. La si può riconoscere per la colorazione e per la tendenza a spostarsi in branchi.
La Carybdea Marsupialis, come altre meduse, ha dimensioni molto modeste ed è caratterizzata da un ombrello di forma cubica e dalla presenza di soli 4 tentacoli. In genere è molto comune nelle acque del Tirreno e dell’Adriatico, ma è possibile trovarla anche nel Mediterraneo.
I rilevamenti estivi sull’ambiente marino hanno accertato che, tra tutte le meduse che popolano i nostri mari, queste sono le più dannose per l’uomo. Data la loro massiccia presenza nelle nostre acque gli esperti del settore hanno pensato a varie misure atte ad evitare il contatto con l’uomo.
Una di queste è la rete anti – meduse. Il progetto Med-JelliRisk si ripropone infatti di creare aree di balneazione protetta utilizzando dei filtri metallici nei fondali marini. Altra misura messa in atto dai biologi è l’ideazione del servizio online di Meteomeduse.
Ciò consente di sapere in anteprima se una determinato ambiente marino in un preciso periodo della settimana sarà soggetto o meno alla colonizzazione delle meduse. Si ricordi comunque che alcune specie, ad esempio la Cotylorhiza, non creano alcun fastidio agli uomini.