La Guardia di Finanza, in concomitanza con l’inizio dell’esodo estivo, ha avviato i controlli di routine sugli impianti adibiti alla distribuzione di carburante; molti di essi risultano irregolari e la pratica della violazione dei prezzi una delle inosservanze più diffuse in Italia.
In giornata molti agenti in borghese e in divisa della Guardia di Finanza si sono recati presso una campionatura di rifornimenti sparsi per l’Italia allo scopo di accertarsi che le pompe di benzina erogassero carburante secondo le norme stabilite dalla legge.
Purtroppo, complice l’approssimarsi delle ferie di ferragosto, la Guardia di Finanza ha riscontrato un gran numero di irregolarità. Quella più diffusa riguarda la violazione delle normative sui prezzi. Molte pompe infatti erano state opportunamente starate.
Il malcapitato di turno avrebbe pagato così una cifra sproporzionata alla quantità di carburante erogato. La Guardia di Finanza ha selezionato le pompe di benzina da controllare in rapporto ad informazioni provenienti da privati cittadini e notizie già in possesso delle Fiamme Gialle.
I controlli della Guardia di Finanza hanno cercato di stabilire se il carburante erogato nelle auto dei clienti fosse puro, quindi non miscelato con sostanze dannose per la meccanica delle vetture, se ci fosse stata contraffazione dei sigilli e se colonnine, contatori e pistole funzionassero correttamente.
I dati rilevati a fine mattinata sono abbastanza inquietanti; su una campionatura di 800 pompe di rifornimento sparse per tutta Italia più di 200 risultano irregolari. La Guardia di Finanza ha sequestrato pezzi meccanici e carburanti in circa il 23% dei casi presi in esame.