Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono due volontarie italiane che hanno scelto di trascorrere la loro estate lontane dalle solite affollate mete turistiche; si sono recate così in Siria, ad Aleppo, luogo in cui, come conferma la Farnesina, è avvenuto il loro rapimento.
Greta e Vanessa, coraggiose volontarie italiane, dallo scorso luglio si sono aggregate ad un grosso progetto umanitario da portare a termine in Siria. Di loro si sono perse le tracce già da qualche giorno, ma la notizia è stata diffusa in Italia soltanto nelle ultime ore.
La Farnesina, dopo aver confermato l’attendibilità di questa informazione, ha comunicato di aver già predisposto le operazioni di ricerca delle due ragazze. La nostra ambasciata in Siria collaborerà con l’intelligence italiana e l’Unità di Crisi.
Greta e Vanessa, in Siria per lavori inerenti lo sviluppo del sistema idrico e sanitario di Aleppo, alloggiavano ad Abzemo, un villaggio nei pressi della città. Qui, riconosciute come soggetti degni di merito e protezione, godevano della scorta degli adepti del Fronte Islamico.
Ciononostante un gruppo di oppositori politici le ha rapite. A niente sono valsi i tentativi di salvare le ragazze messi in atto dai loro custodi. Roberto Andervill, responsabile insieme a Greta e Vanessa del progetto umanitario condotto in Siria, ha confermato di non riuscire ad avere ad avere contatti con loro già da qualche giorno.
Ancora ignote le ragioni del rapimento. I parenti delle ragazze preferiscono non commentare l’accaduto ed esortano i giornalisti a parlare della difficile situazione sociale, politica ed economica della Siria, la stessa difficile situazione che ha spinto le loro congiunte a partire in missione.