I Quota 96 del 2012 di ambito scolastico per poter andare in pensione devono seguire una procedura che prevede l’inoltro di due domande: una per l’Inps e una per il Ministero dell’Istruzione.
La domanda inviata al MIUR dovrebbe avere formato cartaceo, con un apposito modello predisposto e consegnato dall’amministrazione e sul quale verrà inserita la clausola che spiega come il pensionamento sia subordinato al limite massimo dei quattromila posti.
L’INPS, tramite un criterio che tiene conto della somma di anzianità contributiva e età anagrafica dei richiedenti alla data del 31/12/2012, verrà stilata una graduatoria: i primi quattromila andranno in pensione.
L’obiettivo è quello di riuscire a chiudere tutte le operazioni entro il primo settembre: il tempo indicato per la presentazione delle domande è di 15 giorni, quindi l’avvio della macchina dovrebbe avvenire intorno a Ferragosto.
Il meccanismo però non è semplice e non è da escludere che sarà necessario del tempo ulteriore (nonostante i sindacati si stiano già attrezzando per offrire assistenza): sarà molto difficile che questi quattromila posti possano essere sfruttati con immissioni in ruolo (anche perché 4000 è il tetto massimo, ma conoscere il reale numero dei pensionamenti non è ancora possibile).
Uno slittamento dei pensionamenti a date successive al 31 agosto e il lungo iter burocratico che dovrebbero affrontare gli aspiranti docenti creerebbero una situazione strana: l’avvicendamento tra pensionato e precario in pieno svolgimento dell’anno scolastico, con inevitabili ripercussioni a danno della continuità didattica.
Per i lavoratori in uscita, oltre a vedere i loro ultimi due anni di contributi calcolati solo in modo parziale, si prospetta il pericolo di iniziare a ricevere la propria pensione solo a partire dal mese di dicembre.