Continua a creare caos in Aula la discussione al Senato del ddl di riforma costituzionale; stamattina il senatore Vannino Chiti (uno dei dissidenti all’interno del PD) ha provato ad avanzare una proposta di mediazione così articolata: riduzione degli emendamenti, quelli rimasti andrebbero votati entro fine agosto con il voto finale sul testo completo rinviato alla prima settimana di settembre.
Forza Italia e Nuovo Centrodestra avevano dato un parere positivo sulla proposta di Chiti, mentre Movimento 5 Stelle, Lega e Sel si sono subito mostrati contrari: proprio gli esponenti di Sel hanno rifiutato di ritirare i loro emendamenti, scatenando una lite con il PD, al termine della quale Zanda spiega che visto che non ci sono i margini per una mediazione si proseguirà con il calendario che era stato prestabilito.
Al termine del dibattito in Aula, il presidente del Senato Grasso ha convocato l’assemblea dei Capigruppo per cercare di prendere una decisione su come proseguire i lavori, interrotti fino al termine della riunione.
Il ministro Boschi ha spiegato la posizione del Governo, che continuerà a dimostrarsi disponibile alla ricerca di punti d’incontro anche nei prossimi giorni, ma non può accettare i ricatti ostruzionisti: sarà impossibile trovare un accordo su tutti i punti, e non sarà la minoranza a piegare la maggioranza alle sue volontà.
Intanto dopo la riunione di ieri con i suoi parlamentari, Beppe Grillo sul suo blog apre un sondaggio chiedendo ai cittadini di esprimere il proprio parere sulla possibilità di organizzare una manifestazione in piazza dei parlamentari contro le riforme proposte dal Governo.
Sul blog compare anche il messaggio con cui Grillo annuncia di far abbandonare il Parlamento dai suoi uomini se non riusciranno ad evitare quello che lui chiama il colpo di stato: meglio andare nelle vie e nelle piazze per parlare direttamente ai cittadini.