Un recente studio portato a termine da alcuni entomologi di fama mondiale, ha dimostrato che un ecosistema boschivo può dirsi veramente sano soltanto se sono presenti le formiche ed alcune varietà di insetti. L’esito di questo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science.
Alcuni entomologi, facenti parte del progetto IBISCA Panama, si sono recati, per qualche anno nella foresta pluviale di Panama. Qui, scandagliando ogni albero e ogni luogo raggiungibile dell’intero territorio, hanno studiato con attenzione le specie animali già note e hanno scoperto nuovi insetti.
Oltre a classificarli e studiarne comportamenti e abitudini, gli entomologi ed i biologi hanno voluto appurare la relazione intercorrente tra i singoli insetti e la vegetazione presente nella foresta. I dati raccolti sono stati innanzitutto di natura numerica.
In 6.000 ettari di foresta è possibile incontrare circa 25.000 specie diverse di insetti (soprattutto formiche). Questa scoperta, almeno per i profani del settore, potrebbe non avere alcuna importanza. In realtà per gli entomologi ed i biologi facenti parte del progetto IBISCA Panama è parecchio rilevante.
Avere un’idea esatta delle specie di insetti presenti in zone ad alto tasso di biodiversità, come la foresta pluviale di Panama, significa avere gli strumenti più adatti per far sì che inquinamento, deforestazione e migrazione di nuove specie, non in intacchino l’ecosistema precostituito.
Un raffronto con dati raccolti in precedenza, o da raccogliere in futuro, permetterebbe di monitorare eventuali scompensi ecologici ed intervenire di conseguenza. Si ricordi che lo studio ha analizzato gli insetti (soprattutto le formiche) della foresta anche in rapporto alla vegetazione.
Eventuali cambiamenti dei dati raccolti in quest’ultima spedizione potrebbero quindi porre indirettamente l’accento su squilibri relativi alla diffusione di piante ed alberi e dare di riflesso preziose indicazioni non soltanto sull’ecosistema panamense, ma addirittura sulla biosfera.