Stamattina per le 11 è prevista la votazione alla Camera sulla richiesta d’arresto dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, coinvolto nell’ambito dell’inchiesta sul Mose; in realtà la votazione doveva svolgersi già la settimana scorsa, ma Galan è ricoverato da 10 giorni presso l’ospedale di Este (Padova).
Proprio per via della sua impossibilità di presentarsi in Aula per potersi difendere, l’ex governatore veneto aveva inviato una lettera, allegandovi il certificato medico, per chiedere al Presidente della Camera Laura Boldrini di rinviare ulteriormente il voto ad una data successiva al termine dei 40 giorni di prognosi, cioè dopo il 20 agosto.
La Boldrini però aveva già fatto sapere che non sarebbero stati ammessi altri rinvii: alle 11 inizieranno le operazioni di voto; la discussione non dovrebbe durare più di tre ore ed è quindi possibile che entro il primo pomeriggio Galan venga a conoscenza dell’esito.
Un esito che in realtà appare già scontato: difficilmente i voti favorevoli dei deputati di Forza Italia, Nuovo Centrodestra e PSI (ai quali potrebbero aggiungersi quelli di Fratelli d’Italia) basteranno per contrastare la maggioranza costituita dal Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Nel voto in Giunta, solo in tre si avevano espresso un voto contrario all’arresto di Galan.
La Procura di Venezia accusa Giancarlo Galan di corruzione e di aver compiuto atti contrari ai doveri alla sua carica di presidente della regione Veneto: Galan è sospettato di aver ricevuto svariati milioni di Euro da Giovanni Mazzacurati (presidente del Consorzio Venezia Nuova), per far rilasciare alle Commissioni regionali competenti i pareri favorevoli alla costruzione del Mose.