La Legge Stabilità è stata approvata e quest’ultima fase lascia spazio all’inizio di un nuovo cammino per l’Italia perché ora, Silvio Berlusconi, si avvia verso le dimissioni. La necessità impellente era l’approvazione della legge stabilità poiché fortemente richiesta anche dall’Ue e ciò ora si è verificato dando anche dimostrazione alla stessa Unione Europea dell’interesse del nostro paese di voler crescere economicamente. È desiderio dell’Italia avviarsi verso una realistica ripresa economica che possa garantire occupazione, nuove prospettive per i giovani, in un sistema pensionabile adeguato ma soprattutto offra la speranza per un futuro che sappia rispondere alle esigenze di tutti.
Il debito pubblico italiano richiede di essere risanato e deve essere fatto nel più breve tempo possibile, ora Silvio Berlusconi ha mantenuto fede alla promessa fatta per l’approvazione della Legge, bisogna ora vedere come si evolverà la situazione. È un momento di grande incertezza e difficoltà dal punto di vista politico ma è comunque necessario guardare avanti per un nuovo inizio. Berlusconi, ha più volte ribadito che ha preso questa decisione per il bene del paese, considerando quelle che sono le priorità per un miglioramento che possa avvenire nel più breve tempo possibile. I voti che hanno portato all’approvazione della Legge stabilità sono stati 380, i contrari 26 e gli astenuti 2. Un buon risultati che sottolinea che il desiderio di andare avanti è presente in ogni forza politica, è stata questa una buona dimostrazione per l’Europa del desiderio della nazione di iniziare a camminare per cercare di trovare delle misure adeguate a risolvere i tanti problemi che si sono evidenziati.
Al momento è stato compiuto solo il primo passo ora probabilmente arriveranno le nuove elezioni e i nuovi programmi delle forze politiche, programmi che per essere convincenti nei riguardi degli elettori dovranno esporre punti che interessano la maggior parte della popolazione, primo su tutti l’occupazione ma soprattutto bisognerà cercare di mantenere le promesse che si faranno.